Fotoincisione
Il Computer to Plate (CTP) è un sistema tecnologico usato nelle tipolitografie per trasferire testi e immagini “direttamente” da un computer ad una speciale lastra che sarà poi adoperata su una macchina da stampa offset. Questa tecnologia, sviluppatasi solo negli ultimi decenni, innovando la precedente fotocomposizione e il più recente CTF (Computer to Film), permette di risparmiare tempi e costi, nella fase di prestampa di un qualsiasi progetto di stampa. Infatti alcuni passaggi legati in precedenza alla fotocomposizione, come lo sviluppo del film prodotto dalla fotocompositrice, il montaggio su un foglio trasparente (foglio di montaggio) e l’esposizione del “montato” su una lastra tradizionale agli UV di un bromografo, vengono saltati.
A parte costi e tempi, la tecnologia CTP è qualitativamente da preferire perché, limitando i citati passaggi, l’impressione dell’impaginato sulla lastra nel guadagnare, risultando notevolmente più definita. La lastra direttamente così ottenuta sarà quindi sviluppata in una sviluppatrice, per essere poi usata su una qualsiasi macchina da stampa offset.
L’hardware del CTP è composto dalla macchina fisica vera e propria, simile ad un’ingombrante stampante laser o ad un grosso plotter da incisione piano e da un computer che la controlla. Il vero cuore del sistema rimane però il suo workflow, complesso, sofistificato e modulare, un prodotto costoso.
Il workflow infatti deve contenere tutti i profili colore per la realizzazione delle quattro lastre di quadricromia e poter effettuare le operazioni di seguito specificate.
Queste macchine hanno tecnologie diverse per quanto riguarda la sorgente laser. I CTP infatti possono avere un laser termico, viola o UV con relative lastre dedicate. Nei modelli più evoluti la testa laser può essere interscambiabile permettendo di stampare qualsiasi tipo di lastra dopo una semplice e veloce calibrazione. La versione UV è ritenuta quella più pratica oltre che conveniente perché capace di incidere lastre convenzionali. L’automazione invece varia da manuale a completamente automatica (in quella automatica le lastre vengono alimentate da appositi cassetti) con punzonatura della lastra e sviluppatrice “in linea” per i modelli più sofisticati. Anche il gruppo tamburo in alcuni modelli di CTP è intercambiabile e realizza formati di lastre variabili (520×540 mm, 675x750mm, 850x1050mm o superiori) incise con una risoluzione di 2.540 dpi.
Il workflow è un potente flusso di lavoro in più dei casi modulare, aperto e flessibile, sviluppato per ogni tipo di azienda grafica. Alcune sue funzioni sono: il trapping (gestione delle sovrabbondanze), l’imposition, il colour management (gestione profili colore), per citarne solo alcune, oltre che controllo automatico del file e certificazione pdf, gestione dell’inchiostrazione, gestione delle retinature, fino ad arrivare alla gestione della commessa vera e propria seguendo l’intero processo di produzione con il monitoraggio delle diverse fasi di lavoro.
Ogni sistema CTP tradizionale oltre all’unità centrale e alla lastra contiene:
· La lastra di alluminio, spessa mm 0,15/0,20/0,30/0.40, è altamente idrofila ed è trattata in superficie con una resina diazoica fotosensibile con le proprietà idrorepellenti. Questo gioco idrorepellente/idrofilo è la base della stampa litografica, cioè la proprietà di respingere o trattenere l’acqua.
· Il CTP (Computer to Plate) è un sistema tecnologico usato nelle tipolitografie per trasferire testi e immagini “direttamente” da un computer ad una speciale lastra che sarà poi adoperata su una macchina da stampa offset.